Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||
|
Trento, 2 aprile 2007 Non deve ne meravigliare ne’, tanto meno, infastidire se il dibattito, gli interrogativi ed i contributi che da più parti provengono a proposito dell'annosa questione della circonvallazione di Pinzolo costringono la Provincia a protrarre nel tempo la decisione sul progetto definitivo. Vi è da parte della popolazione – a fronte di un problema, quello del traffico che attraversa e soffoca Pinzolo, da tutti compreso e per il quale tutti auspicano sia trovata una soluzione possibilmente definitiva – una molteplicità di preoccupazioni. Dai tempi della realizzazione dell'opera viaria (alcuni la vorrebbero immediata e più rapida possibile), alla preoccupazione che non venga danneggiata la pineta, vero polmone verde e luogo di relax a due passi dal centro abitato, alla non secondaria questione delle risorse economiche disponibili. D'altro canto, trattandosi di un'opera pubblica di potenziale rilevante impatto (non solo negativo, ovviamente) è comprensibile e saggio che si vogliano evitare decisioni affrettate o che non tengano conto di tutte le variabili. Studiare il progetto che alla fine verrà scelto in modo tale da fugare ogni dubbio sul fatto che sia il migliore, quello a minor impatto ambientale e quello più duraturo diventa quindi una questione strategica anche per evitare che – realizzata l'opera – incominci la sequela infinita delle lamentele, la costituzione di comitati “no-variante” e forse anche delle azioni per risarcimento dei danni e via elencando. Non vi è dubbio che l'opzione per la galleria lunga sotto il Doss del Sabbion (o dei Sabbioni) appare quella che – una volta trovate le risorse economiche per realizzarla ed una volta stabilito che sia fattibile stanti gli aspetti geologici – sembra trovare il maggior consenso da parte della popolazione. A tale proposito, peraltro, da parte dell'equipe progettuale e da chi ha illustrato i vari progetti sarebbe stata ventilata l'ipotesi che tale soluzione non sarebbe sicura sotto il profilo geologico: rilievi aerei sull'area ed altre indagini farebbero propendere per una instabilità geologica del sito. E' proprio su tale questione che voglio concentrare l'oggetto di questa interrogazione. E' noto che da molti anni – una cinquantina - una galleria di servizio dell'ENEL è stata scavata proprio nel ventre del Doss. A detta dei tecnici dell'ENEL, interpellati informalmente da alcuni censiti ma anche amministratori comunali, tale galleria non avrebbe mai evidenziato problemi di insicurezza per la natura geologica del sito. L'ENEL al riguardo disporrebbe di dati ed informazioni sicuramente attendibili e tali da fugare eventuali dubbi sulla problematicità, sotto il profilo geologica, di una galleria sotto il Doss. Prima di dare per scontato che l’unica soluzione perseguibile tra le tre ipotizzate nello studio di VIA, in termini economici ed in termini geologici, sia quella che andrà ad intaccare irrimediabilmente la Pineta (per tante precauzioni e soluzioni di “mascheramento” che si adotteranno la Pineta non sarà mai più quella di prima!), è dunque opportuno approfondire fino in fondo anche la fattibilità tecnica ed economica del percorso in galleria. Evitando di trincerarsi dietro ipotetiche problematiche geologiche che, alla luce di studi più approfonditi e di documentazione già in possesso, potrebbero essere ridimensionate e riportate a livelli accettabili. Voglio peraltro precisare che anche le gallerie hanno degli impatti rilevanti sull’ambiente – non si tratta dunque di soluzioni ad “impatto zero” – e dei costi energetici di costruzione e gestione molto elevati ed in questa fase storica, in considerazione dei problemi energetici futuri e dei cambiamenti climatici già in corso ogni nuova opera stradale andrebbe valutata anche sotto il profilo energetico e non solo sotto quelli strettamente viari od economici. Ma nel caso in questione, stante la crescita urbanistica disordinata della piana di Pinzolo e l’occupazione della gran parte del suolo agricolo e delle aree verdi del centro turistico rendenese, la soluzione in galleria appare l’opzione meno impattante sotto il profilo ambientale, a meno che sia dimostrato il contrario alla luce di valutazioni comparative basate su parametri oggettivi. Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente della Giunta provinciale per sapere: 1. di quali ricerche tecniche e scientifiche dispone la Provincia in merito alla situazione geologica del Doss del Sabbion sulla base delle quali sarebbe giudicata troppo complessa e quindi costosa la costruzione della galleria; 2. se non ritenga opportuno affidare un nuovo ed apposito incarico per valutare le caratteristiche geologiche e geomeccaniche delle rocce profonde costituenti la montagna eventualmente interessata dalla nuova galleria; 3. se sono stati acquisiti dall'Enel progetti, dati, studi o informazioni riguardanti la galleria costruita cinquant'anni fa e se il personale del Servizio geologico della Provincia abbia mai percorso questa galleria; 4. quanto costerebbe in più, in termini economici, la soluzione in galleria rispetto alle altre soluzioni ipotizzate nello studio di valutazione di impatto ambientale. Cons. prov. dott. Roberto Bombarda |
ROBERTO
| ||||||||||||||||||||||||||
© 2000 - 2024 EUROPA VERDE VERDI DEL TRENTINO webdesigner: m.gabriella pangrazzi |
||||||||||||||||||||||||||||
|